Comunicati Stampa
FISE Uniport: a rischio concorrenza, investimenti e legalità nei porti toscani e laziali
» 31.07.2018
Federico Barbera - Presidente di Uniport (l’Associazione che, all’interno di FISE, rappresenta le imprese portuali che svolgono operazioni di imbarco e sbarco, spostamento delle merci, attività accessorie alla navigazione, terminals operator e servizi portuali) ha scritto alla Direzione Trasporto Marittimo del Ministero dei Trasporti chiedendo di intervenire tempestivamente in relazione a quanto sta accadendo presso i porti di competenza delle Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno del Nord e Centro Settentrionale.
Con l’ordinanza dello scorso 13 luglio, l’Autorità ha, infatti, imposto alle cosiddette “navi in servizio di linea” di utilizzare un unico terminal contenitori autorizzato nel Porto di Civitavecchia.
In questo modo si è impedito a uno storico operatore del settore su navi specializzate nel trasporto di frutta (sia essa trasportata in stiva o con contenitori frigorifero) di decidere liberamente come svolgere le attività oggetto del proprio piano industriale, favorendo un diretto competitor.
“Si tratta una decisione liberticida”, afferma il Presidente Uniport – Federico Barbera, “che dà il via libera un nuovo monopolio e che rischia di avere ripercussioni occupazionali, oltre che di penalizzare operatori che in passato hanno investito sulle infrastrutture del Porto di Civitavecchia; decisione che va in senso esattamente opposto a quanto registrato, a suo tempo su analogo argomento, a opera della allora Autorità, Portuale di Livorno. Nel momento stesso in cui gli uffici del MIT si sono meritevolmente attivati per riportare ordine e legittimità nel settore del “Lavoro Portuale” soprattutto nel campo delle c.d. “autoproduzioni”, non si hanno analoghi riscontri, laddove, come a Livorno tutto ciò è aggravato da una situazione di commistione di ruoli autorizzativi, gestionali e di controllo che non ha riscontri in altre realtà e dove, addirittura, l’intero sistema ispettivo dell’U.L.P. è stato smantellato.
Abbiamo chiesto al Ministero dei Trasporti di acquisire dettagli su quanto sta accadendo e di intervenire per favorire omogeneità di regole a livello nazionale, piena concorrenza, investimenti e sviluppo di nuovi traffici”.
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